“La pistola di Messina Denaro”: interrogato il carabiniere
“Ho comprato la pistola dalla vedova di un medico”: interrogato il Carabiniere proprietario della pistola con la stessa matricola di un’arma a disposizione di Matteo Messina Denaro. I dettagli.
E’ stato interrogato il Carabiniere la cui pistola ha lo stesso numero di matricola di un’altra pistola che sarebbe stata di Matteo Messina Denaro. Il militare lavora alla Dia, la Direzione investigativa antimafia, di Trapani, e a domanda dei magistrati ha risposto: “Ho comprato la pistola dalla vedova di un medico che, in punto di morte, aveva espresso alla moglie la volontà di cedere l’arma ad appartenenti alle forze dell’ordine o comunque a persone selezionate”. E poi ha sottolineato: “Non ho mai prestato la pistola a nessuno, e non ne ho mai denunciato lo smarrimento”. La pistola, una Walther semiautomatica, è stata trovata nel covo di Mazara del Vallo, in un complesso residenziale in via Castelvetrano 45/C, che sarebbe stato utilizzato da Matteo Messina Denaro almeno fino all’ottobre del 2022, spesso in compagnia della sua presunta amante e vivandiera Lorena Lanceri. Due delle chiavi sequestrate a Messina Denaro e alla Lanceri aprono il cancello del condominio. Altre due chiavi, sequestrate alla sorella Rosalia Messina Denaro e al geometra Andrea Bonafede, l’uomo che ha prestato l’identità al boss defunto, aprono due garage. In un garage è stato trovato un materasso. Nell’altro è stato ricavato un appartamento. I proprietari dei due garage, dove sono stati rinvenuti documenti, impronte e soldi, sono i fratelli Sabrina e Giuseppe Caradonna. A casa della donna, nascosta in un armadio tra i vestiti, è stata trovata la pistola Walther di proprietà del marito, Giuseppe Di Giorgi, 49 anni, che è stato arrestato per favoreggiamento aggravato, procurata inosservanza di pena e detenzione illegale di arma e 50 munizioni. Di Giorgi ha raccontato: “La pistola l’ho trovata per strada”. Nello stesso condominio un appartamento sarebbe stato frequentato dalla maestra Laura Bonafede, altra donna sentimentalmente legata al boss, attualmente detenuta, che avrebbe fornito l’indirizzo dell’immobile in alcune pratiche della scuola dove ha insegnato. I proprietari della casa sono indagati.
teleacras angelo ruoppolo