LA LIBERATORIA RISATA DI TELEMACO CHE ALZA UN “ALTARE PER I PADRI”
Testo, foto e video di Diego Romeo
Formidabile Paolo Macedonio sulla riva del mare di Villa Romana. Come dire a casa sua, la segretamente agognata Itaca che lo accoglie persino con il sottofondo dello sciabordio del mare che si trova a due passi dalla scena. Nel suo testo “Un fulmine a ciel sereno” scritto con Moira Angelastri e Alberto Lo Porto “fa esistere il Nome dei Padri” e gli alza un altare mixando lacerti-topos familiari-letterari che lui strappa coi denti e con le unghie, un ringhioso” dantiano” cane di bancata che ricorda con rabbia giorni felici con i pugni in tasca in attesa di un Godot mentre il re muore e Telemaco si raccoglie al suo capezzale. Si può raccontare la propria vita-annota Macedonio– anche se … non è successo nulla di straordinario? Si possono tirare fuori dal bagaglio della memoria, personaggi, aneddoti, scene che potrebbero far parte della vita di ciascuno … e far ridere? Certo che si può far ridere per non piangere lacrime sadducee e imbastire mielosi familismi e Macedonio lo fa da collezionista compulsivo di atmosfere, battute, respiri soffocati, odori e tepori d’infanzia e di adolescenza più o meno perduti e ritrovati tra i singhiozzi di un sassofono e lo strepito furibondo della batteria di una band. Un fulmine a ciel sereno – si legge nella nota inviata alle redazioni- è un racconto personale e sincero che nasce proprio dall’esigenza di parlare di sé, dall’impossibilità di essere normale, di essere soltanto uno. Paolo Macedonio si dice pronto a tornare a casa al seguito di questo suo viaggio tutto personaggi e ricordi, tra un’inaspettata Sicilia rock’n’roll e una Roma magica e cinica dove, ad un certo punto della sua carriera, si è trasferito. Tutto visto sotto la lente dell’irriverente, sconcio, deflagrante, devastante potere della risata, che tutto annulla e permette sempre di ricominciare. La commedia con la regia di Gaetano Aronica che conferisce più equilibrio rispetto ad uno spettacolo similare che Macedonio aveva portato in scena al Pirandello parecchi anni fa, è inserito nel cartellone Estate nel mito del Parco archeologico e paesaggistico di Agrigento: andrà in scena venerdì alle 21 al Museo civico archeologico della Badia di Licata, per chiudere questa mini tournée domenica 8 settembre alle 21 al Teatro Panoramica dei Templi. Tutti gli spettacoli sono a ingresso gratuito con registrazione su eventbrite.