Incidente Chiara La Mendola condannati due funzionari
Nel trasmettere alla stampa la sentenza della Suprema Corte che ha dichiarato inammissibili i ricorsi degli Avvocati Giuseppe Scozzari, difensore di Gaspare Triassi e di Antonno Manto, difensore di Giuseppe Principato, Giuseppe Arnone, che è stato il difensore sin dal giorno successivo alla morte della ragazza dei suoi genitori e del fratello Marco ha così dichiarato:” il dolore e la tristezza per la morte della giovane Chiara non potranno essere in alcun modo alleviati, innanzitutto per i suoi genitori e per chi come me ha avuto modo di conoscerla ed apprezzarla. È comunque importante che la Giustizia ha finalmente – dopo tantissimi intralci e difficoltà – pronunziato la parola FINE, statuendo che la buca assassina in quella via di Cannatello non doveva esserc i!!! E chi ha consentito che vi fosse deve essere punito.La Cassazione ha valorizzato innanzitutto l’operato posto in essere il 1 gennaio 2014, poche ore dopo l’incidente mortale della sera del 30 dicembre, quando si è realizzata – da parte del nostro Studio Legale – la consulenza tecnica sulla buca, prima che venisse eliminata. Mentre gli altri festeggiavano il Capodanno, il fratello Marco La Mendola, il consulente Ing. Angelo Infantino e l’ Avv.Arnone, erano Cannatello, sotto la pioggia, a porre in essere quella che poi è stata la prova regina dell’impatto che quella buca ha avuto sul motorino guidato dalla povera Chiara”
L’ avv. Daniela Principato, che in grado d’Appello ha difeso le Parti Offese, ovvero i genitori e fratello Marco, ha aggiunto : “. Va ringraziato anche ancora una volta, in relazione al rilievo che la la Cassazione attribuisce alla sua testimonianza, il Dott. Giuseppe Valenti, il direttore didattico in pensione, che incolpevolmente guidava l’auto che ha impattato con Chiara a causa del volo del ciclomotore a causa della buca. Dott. Giuseppe Valenti e con grande coraggio civile, dopo essere stato assolto nel parallelo processo, è venuto a rendere la sua testimonianza nel processo a carico di Principato e Triassi”.