“Stupro a Palermo”: 8 anni e 8 mesi all’ex minorenne anche in Appello
La Corte d’Appello di Palermo ha confermato la condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione inflitta all’ex minorenne imputato della violenza sessuale di gruppo su Asia il 7 luglio del 2023 al Foro Italico.
Lo scorso 23 gennaio il giudice per le udienze preliminari del Tribunale per i minorenni di Palermo, Maria Pino, ha ammesso al rito abbreviato Riccardo Parrinello, 18 anni, imputato dello stupro di gruppo di Asia, 20 anni, avvenuto il 7 luglio del 2023 al Foro Italico a Palermo. Parrinello è stato ancora 17enne quando avrebbe partecipato all’aggressione a sfondo sessuale. Lo scorso 5 marzo la Procura dei minorenni ha invocato la condanna a 8 anni di reclusione a carico dell’imputato di violenza sessuale di gruppo. E il giudice per le udienze preliminari del Tribunale gli ha inflitto 8 anni e 8 mesi di carcere, col beneficio dello sconto di un terzo della pena perché giudicato in abbreviato. Riccardo Parrinello è attualmente detenuto in carcere perché gli è stata aggravata la pena. Infatti lui inizialmente, in quanto minorenne, è stato ospite di una Comunità. Si è mostrato e dichiarato pentito di quanto commesso. Il giudice per le indagini preliminari gli ha creduto. Poi, invece, durante il suo soggiorno in comunità, ha pubblicato dei video su TikTok e ha inviato dei messaggi WhatsApp ad un amico. E alcune sue frasi sono state una sorta di sfida: “Chi si mette contro di me si mette contro la morte”, “Le cose belle si fanno con gli amici”, “Sto ricevendo tanti messaggi da ragazze: ragazze ma come faccio a uscire con tutte siete troppe…”, “Ah volevo ringraziare a chi di continuo dice il mio nome: mi state facendo solo pubblicità”, “Arriviamo a mille followers così potrò fare la live e spiegarvi la situazione com’è andata realmente…”, “Mi piace trasgredire”, “La galera è il riposo dei leoni”. Agli atti dell’inchiesta vi sono anche alcuni audio. Ad esempio, un “vocale” che Parrinello ha inviato ad un amico un’ora dopo lo stupro di gruppo: “Compà l’ammazzammu… ti giuro a me matri l’ammazzammu… ti giuro a me sviniu… sviniu chiossà di na vota… minchia sette… u vo capiri, manco a canuscevo io compà… ficimu un macello, n’addivirtemu”. Ebbene, adesso la Corte d’Appello di Palermo ha confermato la sentenza di condanna di primo grado. Nessun sconto di pena a Parrinello. Già in occasione delle motivazioni del verdetto di primo grado, il giudice Maria Pino, riferendosi all’imputato, tra l’altro ha scritto: “La consapevolezza della sopraffazione fisica conseguita dal gruppo e della entità del pregiudizio cagionato alla vittima, l’accanimento dimostrato pur a fronte della tragica condizione della giovane, stremata tanto da perdere ripetutamente i sensi, il compiacimento per l’azione compiuta, risaltano, con evidenza tale da non esigere esplicazione alcuna né commento, un’allarmante contezza della materialità del fatto e della intensità del dolo dell’imputato. Le modalità dell’asservimento della giovane sono nettamente connotate da speciale efferatezza e denotano un assoluto difetto del più elementare senso di umanità. Sono state inflitte alla ragazza sofferenze indicative di allarmante non comune brutalità. E’ fragile la versione offerta dall’imputato volta ad operare un ridimensionamento del fatto e del ruolo da egli svolto. Perché al pari dei suoi correi, ha avuto piena contezza dello stato di ebbrezza della giovane e, pertanto, della conseguente condizione di inferiorità psichica della vittima. Non solo: è documentato da un video il forte schiaffo inferto da Parrinello al seno sinistro della vittima, e il grido di dolore emesso dalla stessa”. E i presunti correi di Parrinello, ovvero i sei maggiorenni, sono in pendenza di severe condanne. Infatti, lo scorso 27 settembre la Procura di Palermo ha invocato 12 anni di carcere ciascuno per Angelo Flores, ex fidanzato di Asia e che sarebbe colui che ha videoregistrato quanto accaduto, poi Christian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao. E 10 anni e 8 mesi per Samuele La Grassa.
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