MAGISTRATURA E POLITICA. SE NE E’ DISCUSSO AD AGRIGENTO
redazionale
Nella Sala Fazello del Museo Archeologico si e’svolta la tavola rotonda con al centro il tema: Questione Giustizia oggi. Sono interventi autorevoli esponenti del mondo dell’avvocatura, della magistratura. Tra i relatori la deputata Ina Carmina e anche docenti universitari ed operatori del diritto. L’incontro e’ stato organizzato dal Centro Programmazione Azione Sociale. Sono intervenuti : l’emerito presidente della Corte d’appello di Caltanissetta dott. Salvatore Cardinale, il quale si soffermato sul ruolo della magistratura italiana a partire dallo Stato liberale, durante il regime fascista, per poi soffermarsi ampiamente all’attuale momento politico. Il prof. Enzo Di Natale ha ricordato l’insegnamento di Leonardo Sciascia in materia di giustizia sottolineando che il magistrato nell’atto del giudizio, in coscienza, deve èssere certo di emettere una sentenza giusta, allo stesso modo del sacerdote che nella celebrazioni della Messa, e’ certo che, nelle parole della consacrazioni, il Pane e il Vino diventando Corpo e Sangue di Cristo. L’oratore si e’ maggiormente soffermato su l’ètica per il diritto L’avv. Giovanni Tese’ dopo un’ampia esposizione ha ripreso il pensiero del giudice Rosario Livatino (ucciso dalla mafia) :”Non e’ facile giudicare. Richiede distacco, indipendenza, rettitudine, discernimento. Il giudice nel momento di decidere deve dimettere ogni vanità e soprattutto ogni superbia, deve avvertire tutto il peso del potere affidato nelle sue mani. L’avv. Giovanni Tese’ si e’ soffermato poi sulla proposta di riforma della giustizia da parte del Governo Meloni. L’avv.to Diego Guadagno invece ha messo nella sua esposizione il problema della giustizia secondo lo stato di diritto. Giudicare non e’ applicare alla lettera la legge, senza rimozione, senza sentimento, ma decidere secondo verità. Durante il suo intervento ha inoltre richiamato fatti di processi avvenuti durante il regime fascista. Nel corso della tavola rotonda e’ stato evidenziato il ruolo dell’Associazione Nazionale Magistrati, e dell’attuale conflitto tra i poteri dello Stato, dove parte del Governo accusa i Magistrati di appartenere a Rifondazione comunista e Magistrati che respingono ogni accusa affermando che sono solo rispettosi della legge e non giudicano secondo Carlo Marx o Mao. La saggezza espressa dal capo dello Stato di abbassare i toni dello scontro tra i poteri e’ stata più volte richiamata dai relatori.