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“Sì” del Tar a un nuovo pozzo nell’Agrigentino

Michele Cimino

I lavori per realizzare il pozzo Monnafarina nel territorio di Santo Stefano di Quisquina (Agrigento) non saranno interrotti. I giudici del Tar di Palermo hanno dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal sindaco per difetto di giurisdizione. Sono state accolte le tesi dell’Ati Agrigento, assistita dall’avvocato Girolamo Rubino, e dell’Aica, Azienda idrica Comuni agrigentini, assistita dall’avvocato Michele Cimino.

Il progetto della realizzazione del pozzo e dell’adduzione all’acquedotto Voltano nei comuni di Castronovo di Sicilia e Santo Stefano di Quisquina prosegue. Secondo il sindaco, che si era rivolto al Tar, la conferenza dei servizi si sarebbe svolta in modalità semplificata senza garantire un adeguato contraddittorio tra le amministrazioni coinvolte, e ha lamentato un eccesso di potere e difetto di istruttoria, asserendo che le conclusioni raggiunte in sede di conferenza non sarebbero state supportate da elementi tecnico-scientifici adeguati. Secondo l’Ati il progetto è già inserito nel piano d’ambito dell’Ato di Agrigento approvato dall’assemblea dei sindaci con deliberazione del 2020 e con la presenza del sindaco del Comune ricorrente, e inoltre il piano era stato altresì riapprovato a seguito della conclusione della procedura di Vas con deliberazione del dicembre del 2023 contro la quale non era mai stata proposta alcuna impugnativa.

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