Una neonata di Agrigento con il pacemaker record
All’ospedale San Vincenzo di Taormina impiantato un pacemaker su una bambina di Agrigento di appena 1 chilo e 400 grammi. E’ la più piccola paziente al mondo in tale ambito.
Il pacemaker è uno strumento elettronico, posizionato di solito nel torace, che permette di controllare le anomalie del ritmo cardiaco. Ebbene un pacemaker è stato impiantato in una neonata di Agrigento di appena 1 chilo e 400 grammi, ad opera del team medico chirurgico del Centro di cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo, all’ospedale San Vincenzo di Taormina. Secondo i medici è la più piccola paziente al mondo, in termini di peso, a ricevere il pacemaker. In letteratura vi sarebbe un caso simile, in India, nel 2015. La bambina è nata prematura, con un grave difetto di conduzione cardiaca. E’ stata dimessa ieri. La diagnosi, alla 28esima settimana di gestazione, ha permesso ai medici del reparto di Ginecologia ed ostetricia diretto da Lilly Klein, e del reparto di Cardiologia pediatrica diretto da Paolo Guccione, di avviare un intenso monitoraggio sia della componente fetale che di quella materna. La paziente è risultata positiva al dosaggio anticorpale per una rara patologia immunitaria congenita definita sindrome di Sjogren. Alcune forme immunitarie possono deprimere la normale conduzione elettrica del cuore, fino all’arresto, soprattutto durante la vita fetale. Ecco perché la madre sin dalla diagnosi è stata ricoverata in Ginecologia dove, in collaborazione con il professor Rosario Foti, reumatologo dell’ospedale San Marco di Catania, per oltre due mesi è stata sottoposta a terapia infusionale con immunoglobuline e cortisone, e a giornalieri controlli cardiologici sia fetali che materni. La strategia ha consentito di prolungare la fase della gravidanza fino alla 35esima settimana di gestazione. Alla nascita il ritmo del cuore non superava i 50 battiti per minuto, e così alla neonata è stato impiantato un pacemaker epicardico a torace aperto. Dopo oltre una settimana di ricovero all’Unità di terapia intensiva neonatale, diretta da Eleonora Di Tommaso, con stimolazione artificiale del cuore e senza nessun segno di recupero della frequenza cardiaca, è stato deciso di impiantare un pacemaker definitivo a torace aperto appoggiando gli elettrodi stimolatori sulla superficie del cuore, ovvero un impianto epicardico. La procedura chirurgica è avvenuta senza complicanze utilizzando uno dei pacemaker più piccoli disponibili, poco più grande di una moneta da 50 centesimi. Sasha Agati, direttore del Centro di cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo “Bambino Gesù” di Taormina, commenta: “Questo intervento rappresenta un grandissimo esempio di approccio multidisciplinare alle cardiopatie congenite. Adesso la bambina pesa 2 chili e 700 grammi e ha ripreso un’alimentazione regolare. Il ritorno della madre e della piccola a casa rappresenta un grande successo frutto di abnegazione e competenze maturate negli anni”.
teleacras angelo ruoppolo