Antimafia “Xydi”: requisitoria processo ordinario
Il 2 febbraio del 2021 è stato il giorno del maxi blitz antimafia dei Carabinieri nell’Agrigentino intitolato “Xydi”. Il 6 dicembre del 2022 è stata emessa sentenza a carico dei 20 dei 30 imputati che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. E tra di loro vi è anche l’ex avvocato di Canicattì, Angela Porcello, 53 anni, che, dopo avere ammesso le proprie responsabilità, ha più volte manifestato la volontà di collaborare con i magistrati. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Paolo Magro, ha sentenziato 15 condanne e 5 assoluzioni. Poi lo scorso 19 dicembre in Appello i sostituti procuratore generale, Giuseppe Fici e Carlo Lenzi, a conclusione della requisitoria hanno invocato la conferma di 13 condanne inflitte in primo grado. Dunque:
Giancarlo Buggea, di Canicattì, 20 anni,
Angela Porcello, di Canicattì, 15 anni e 4 mesi,
Giuseppe Grassadonio, di Agrigento, 8 mesi,
Calogero Di Caro, di Canicattì, 20 anni,
Calogero Paceco, di Naro, 8 anni,
Simone Castello, di Villafrati, 12 anni,
Diego Emanuele Cigna, di Canicattì, 10 anni e 6 mesi,
Gregorio Lombardo, di Favara, 17 anni e 4 mesi,
Luigi Boncori, di Ravanusa, 20 anni,
Giuseppe Sicilia, di Favara, 18 anni e 8 mesi,
Giuseppe D’Andrea, di Agrigento, 3 anni e 4 mesi,
Vincenzo Di Caro, di Canicattì, 1 anno.
E poi Annalisa Lentini, 1 anno e 8 mesi: lei risponde solo del reato di falso e procurata inosservanza di pena perchè avrebbe, insieme alla collega Angela Porcello, falsificato la data di spedizione di una raccomandata al fine di rimediare a un errore nella presentazione dell’atto di appello di una condanna, nei confronti di un cliente della Porcello, nel frattempo divenuta definitiva.
La sentenza è attesa il 5 febbraio.
Gli imputati sotto processo ordinario innanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, sono stati adesso in rassegna nella requisitoria del pubblico ministero Claudio Camilleri, il quale ha invocato 24 anni di reclusione per Giuseppe Falsone, 53 anni, ergastolano di Campobello di Licata e già capo provincia di Cosa Nostra agrigentina. E poi
30 anni per Antonino Chiazza, 55 anni, di Canicattì, presunto boss della Stidda,
24 anni per Pietro Fazio, 52 anni, di Canicattì, presunto affiliato della Stidda,
25 anni per Santo Gioacchino Rinallo, 65 anni, di Canicattì, anche lui ritenuto affiliato di spicco della Stidda,
20 anni per Antonio Gallea, 67 anni, di Canicattì, presunto componente della Stidda,
11 anni per Filippo Pitruzzella, 64 anni, ispettore della Polizia in pensione,
4 anni per Stefano Saccomando, 47 anni, di Palma di Montechiaro,
4 anni per Calogero Valenti, 59 anni, di Canicattì.