Dissalatori: la Regione procede
Non solo Porto Empedocle, Trapani e Gela: anche Palermo sarà dotata dei dissalatori. Almeno due: uno a est e uno a ovest della città. Delle recenti piogge hanno beneficiato dighe e invasi. Tuttavia, il governo Schifani è intenzionato a procedere anche con l’utilizzo delle fonti idriche alternative, per scongiurare che la gravissima crisi del 2024 si ripeta. La riattivazione dei dissalatori già esistenti, ovvero Porto Empedocle, Trapani e Gela, è coperta dal Fondo sviluppo e coesione. Si tratta di moduli temporanei, da installare entro giugno, e che forniranno 500 litri al secondo a servizio delle province. I due dissalatori a Palermo saranno coperti invece con la finanza di progetto, e costeranno 180 milioni di euro, di cui 10 stanziati dalla Regione e 170 a carico dei privati. I due impianti, come emerso e deliberato in Cabina di regia per l’emergenza idrica, saranno esattamente collocati uno a ovest di Palermo, tra la città e Partinico, e uno a est, tra la città e Termini Imerese. Forniranno tra i 600 e i 900 litri al secondo, con un costo medio dell’acqua di 2 euro a metro cubo.