“Strage di Altavilla Milicia”: concluse le indagini
La Procura di Termini Imerese, tramite il procuratore Ambrogio Cartosio e il sostituto, Manfredi Lanza, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a carico dei tre imputati della strage, risalente agli scorsi 8 e 9 febbraio, ad Altavilla Milicia, in provincia di Palermo. Utilizzando tra l’altro degli attrezzi da camino, padelle, un asciugacapelli rovente, corde, cavi e catene, sono stati uccisi Antonella Salamone, originaria di Aragona, e due dei suoi figli, Kevin di 16 anni ed Emanuel di appena 5 anni, perché – secondo i tre presunti assassini – sarebbero stati posseduti dal demonio contro il quale è stato praticato il sanguinoso e abominevole esorcismo. I tre sono Giovanni Barreca, marito e padre delle vittime, e poi Massimo Carandente e Sabrina Fina, i due “santoni” che avrebbero officiato il rito dell’esorcismo. A processo, innanzi al Tribunale dei Minori, con le stesse imputazioni vi è un’altra figlia dei Barreca, nel febbraio scorso ancora 17enne. Prima ha raccontato di essere stata vittima anche lei delle torture, e poi ha confessato di essere stata invece parte attiva nelle violenze inflitte alla madre (di cui fu anche bruciato il corpo) e ai fratelli. Giovanni Barreca è stato nel frattempo scarcerato, nonostante l’opposizione della Procura, e collocato in una Rems, l’ex ospedale psichiatrico giudiziario, perché il Tribunale di Termini Imerese lo ha riconosciuto totalmente incapace di intendere e di volere. Anche per l’altra figlia imputata è stata disposta una perizia psichiatrica di cui si conoscerà l’esito nelle prossime settimane.