REGIONE, DALLA SANITA’ AD AGRIGENTO: IL NOCCHIERO LATITA, LE TEMPESTE RESTANO
Dalla Sanità alla Cultura, Schifani non si smentisce…
Il nostro governatore conferma la sua naturale attitudine a disinteressarsi abitualmente delle questioni di governo della Sicilia, ad intervenire all’improvviso solo perché sollecitato da qualche amico o conoscente, per poi prontamente prendere le distanze e declinare ogni responsabilità, cercando subito un capro espiatorio su cui addossare tutte le colpe.
Così è stato per la questione dell’azienda sanitaria Villa Sofia-Cervello, così è stato per la stabilizzazione dei “comandati” che hanno trovato comodo rifugio in Assessorato, così è oggi per Agrigento Capitale italiana della Cultura.
La scelta di Agrigento Capitale è avvenuta a marzo 2023. Nonostante la straordinaria rilevanza di questa opportunità per la crescita economica e sociale del territorio, da quel momento la Regione ed il governatore si sono interessati della questione esclusivamente sul fronte della promozione dell’evento, della comunicazione. Hanno destinato 4 milioni di euro (inizialmente ne erano previsti 10), li hanno assegnati ad una cabina di regia regionale per garantirsene il controllo, e hanno programmato una serie di eventi promozionali di varia tipologia, tra i quali spiccano la campagna pubblicitaria e l’ormai celebre concerto del Volo registrato ad agosto e trasmesso a Natale 2024.
Ed il resto? I servizi, la viabilità, l’organizzazione dell’accoglienza, la rete idrica? Nulla, nonostante fossero evidenti a tutti le carenze storiche della Città di Agrigento su questi fronti. Solo qualche proclama utile per un titolo sui giornali (la Palermo-Agrigento deve essere completata entro fine 2024!!!), ma nulla di concreto sul fronte strutturale.
All’improvviso, pochissimi giorni fa a seguito di un concerto non direttamente collegato all’evento, il governatore è stato informato che la copertura del Teatro Pirandello dove sabato si svolgerà la cerimonia di inaugurazione di Agrigento Capitale alla presenza del Presidente Mattarella, non tiene adeguatamente e che piove all’interno del teatro!
Apriti cielo (è proprio il caso di dirlo)!
Il prode governatore va su tutte le furie, si accorge finalmente dei gravissimi ritardi che si sono accumulati, della generale impreparazione, comprende il rischio di un clamoroso flop e, per pronto accomodo, annulla la partecipazione alla conferenza stampa di presentazione a Roma.
Inutile dire che declina ogni responsabilità e addirittura si accoda al fronte delle opposizioni, in primis ad Italia Viva, meditando un commissariamento.
È normale tutto questo? È serio? Qualche giorno fa sul blog abbiamo definito la Sicilia “nave sanza nocchiero in gran tempesta”. Forse il nocchiero c’è, ma subito pronto a scendere dalla nave alle prime avvisaglie di mare mosso. Mentre la tempesta, o meglio tante tempeste, infuriano.
Lala Roberta