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Faraoni: “L’ho giurato sui miei figli: ci proverò”

La neo assessore regionale alla Sanità, Daniela Faraoni, ascoltata in Commissione all’Assemblea Regionale. Impegni e prospettive nella seconda metà della legislatura.

La neo assessore regionale alla Sanità, Daniela Faraoni, è stata al cospetto della Commissione Sanità all’Assemblea Regionale presieduta da Giuseppe Laccoto. E ha tracciato impegni e prospettive. In sintesi la Faraoni intende investire nel rapporto con i medici di base, da lei definiti “baluardo del sistema sanitario”, per ridurre il ricorso di massa agli ospedali, affollati, ingolfati e inflazionati. Poi revisionare il funzionamento del 118. E poi battezzare una nuova rete ospedaliera adeguata ed efficiente, tuttavia sottolineando che – sono parole sue – “la formula del ‘tutto ovunque’ non è sostenibile”, riferendosi ad esempio all’opportunità di accorpare le strutture sanitarie “fotocopia” a breve distanza una dall’altra, e all’impossibilità di avere tutti i servizi in tutte le province, tratteggiando quindi una rete non su base provinciale ma complessiva e regionale. L’assessore è determinata e agguerrita. E ai commissari si è rivolta così: “Non sarei sufficientemente umile se non capissi che dovrò rimuovere stratificazioni consolidate nel tempo e che questa sarà una operazione molto difficile. So di non essere infallibile ma ho giurato sui miei figli che ci proverò. Il non fare sarebbe ben più grave e non giustificabile per un sistema sanitario che è in terapia intensiva, e per il quale non c’è tempo da perdere. I problemi non potranno essere risolti nell’immediato, neanche con l’aiuto dei medici dall’estero, che comportano anche un impegno in termini organizzativi per le aziende sanitarie e ospedaliere. Sono convinta di potere contare sul grande aiuto dell’Assemblea, che però non potrà essere ‘di propaganda’. In tal caso, signori deputati, non troverete una buona accoglienza”. In conclusione la Faraoni ha affrontato il nodo finanziario, e ha spiegato: “Il piano di rientro dal disavanzo sanitario rappresenta un limite alla libertà d’azione della Regione nell’organizzazione dei servizi sanitari. Sul nuovo tariffario, che incide in negativo sui rimborsi delle prestazioni sanitarie private, al momento abbiamo le mani legate: vorremo coprire almeno una parte della differenza tra le vecchie e le nuove tariffe ma non possiamo farlo a causa dei vincoli imposti dal piano di rientro. Il primo obiettivo è chiudere il piano. Basta, siamo in questa condizione dal 2007 e non ci sono più le condizioni di quel tempo. Per il governo regionale è una priorità, ho preso l’impegno di fare tutto il possibile e lo stesso ho chiesto ai miei direttori generali”.

teleacras angelo ruoppolo

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