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“Termovalorizzatori”: l’intervento dirimente di Schifani

Il presidente della Regione, Schifani, interviene a 360° sull’argomento termovalorizzatori: “E’ una scelta decisa e irreversibile. Presto bando e avvio cantieri”.

Il presidente della Regione, Renato Schifani, si è affidato all’agenzia di stampa Italpress per diffondere una lettera dirimente nel merito dell’installazione dei termovalorizzatori in Sicilia, uno a Palermo e l’altro a Catania. Schifani premette che entro aprile sarà pronto il bando di progettazione, che entro settembre 2026 saranno avviati i cantieri, che in 18 mesi saranno conclusi. E poi che la Sicilia da decenni subisce un’emergenza rifiuti ormai strutturale, che i termovalorizzatori sono stati una priorità fin dalla campagna elettorale del 2022, che si tratta non solo di un problema ambientale ma anche sociale ed economico, perché le discariche costano e inquinano, così come costa, e tanto, il trasporto dei rifiuti fuori Sicilia. Infatti Schifani rivanga di avere ereditato un sistema in stallo, fondato su discariche ormai al collasso, con una raccolta differenziata ancora insufficiente, e, soprattutto, senza programmazione. Adesso invece è stato redatto e approvato lo strumento per programmare, ovvero il Piano dei rifiuti, nonostante resistenze incomprensibili e a volte ambigue. I termovalorizzatori animano il dibattito pubblico in Sicilia da oltre vent’anni. In Italia e in Europa sono stati installati impianti di ultima generazione, capaci di trasformare i rifiuti in energia. In Sicilia no. Ed ecco il risultato: città invase dai rifiuti, discariche sature, costi di smaltimento sempre più elevati e una dipendenza dall’estero per l’invio della spazzatura che pesa sulle tasche dei cittadini siciliani per oltre cento milioni all’anno. E Schifani a fronte di ciò sottolinea che è preoccupante la rassegnazione diffusa tra i siciliani, dopo decenni di falsi proclami. Adesso invece la nostra scelta è decisa e irreversibile: costruire gli impianti e dotare finalmente la Sicilia di una gestione moderna ed efficiente dei rifiuti. Poi Schifani si sofferma ancora sulle resistenze, sui recenti ricorsi contro il Piano dei rifiuti per bloccare tutto. E domanda: perché ancora ci si oppone? E’ davvero un problema di tutela ambientale? No, perché i moderni termovalorizzatori sono progettati per garantire emissioni praticamente nulle, rispettando i più severi standard europei. In molte città del Nord Italia, in Europa e nel mondo tali impianti convivono con i centri abitati senza alcun impatto sulla qualità dell’aria. Forse si vuole difendere il business delle discariche? E’ un dubbio legittimo. Il sistema attuale, infatti, ha spesso alimentato interessi economici poco trasparenti, in alcuni casi perfino legati alla criminalità organizzata. E di ciò ne è al corrente la Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie. Poi Schifani conclude: i termovalorizzatori saranno pagati con il Fondo per lo sviluppo e la coesione: 800 milioni di euro. Nessun costo di ammortamento, e quindi nessun aggravio sulle bollette per i rifiuti. E anche le bollette energetiche ne beneficeranno perché i rifiuti saranno trasformati in energia, alimentando le nostre fonti di approvvigionamento.

teleacras angelo ruoppolo

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