La Regione Siciliana: no alle armi con i fondi per lo sviluppo
Il presidente della Regione, Renato Schifani, al vice presidente della Commissione europea Raffaele Fitto a Palermo: “Per il riarmo non siano sottratti fondi per lo sviluppo”.
Anche i presidenti delle Regioni, come Renato Schifani, sono preoccupati dalla corsa agli armamenti scatenata dalla presidenza della Commissione europea vincolando 800 miliardi di euro. Sì, perché tanti temono che un’ampia parte di tali fondi sia sottratta dal Fondo di sviluppo e coesione, ovvero soldi, e tanti, per le Regioni, una valanga di denaro per la Sicilia, 6 miliardi e 862 milioni di euro, con un assegno firmato il 27 maggio del 2024 a Palermo, al Teatro Massimo, da Giorgia Meloni per Renato Schifani. Ebbene, a fronte del timore di tale “scippo”, il presidente della Regione Siciliana ha colto l’occasione della presenza a Palermo, a Villa Igiea, del vice presidente esecutivo della Commissione Europea e Commissario europeo per la Coesione e le Riforme, il “Fratello d’Italia” ex ministro, Raffaele Fitto, per ribadire che la politica di coesione europea è un pilastro fondamentale per lo sviluppo delle regioni europee. Sono risorse strategiche, da mantenere vincolate al loro scopo originario, e non dirottate verso altre politiche, garantendo così la continuità degli interventi nei territori che più necessitano di investimenti mirati. Più in sintesi: i Fondi di sviluppo e coesione non siano spesi per gli armamenti ma che si prosegua a spenderli per lo sviluppo. Poi Schifani ha spiegato che, per la spesa dei 6 miliardi e 862 milioni di euro, la Regione ha adottato una gestione particolare, ovvero: invece di parcellizzare le risorse in numerosi progetti di modesta entità, il governo siciliano ha scelto di concentrarsi su interventi meno numerosi ma strategicamente rilevanti, in grado di generare un impatto determinante sul territorio, massimizzando l’efficacia degli investimenti per garantire un concreto sviluppo economico e sociale.
teleacras angelo ruoppolo