“Esami istologici”: crocifisso Croce
“Esami istologici in ritardo”: Schifani avvia il procedimento di decadenza del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Ferdinando Croce.
L’assessorato regionale alla Sanità ha avviato il procedimento di decadenza del direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, Ferdinando Croce, disponendone nel contempo l’immediata sospensione dalle funzioni per 60 giorni. Ecco la prima conseguenza degli esiti dell’indagine ispettiva da cui sono emersi gravi disservizi e ritardi nelle prestazioni di anatomia patologica, ovvero la refertazione degli esami istologici, a rischio della salute dei cittadini e sollevando tanto clamore sociale. L’inchiesta dell’assessorato inchioda alle proprie responsabilità il vertice dell’Azienda sanitaria. Ecco perché, sulla base di tale documentazione, Schifani, su proposta dell’assessore Daniela Faraoni, ha silurato Ferdinando Croce, che replica: “Compirò ogni valutazione in diritto per la tutela della mia immagine, del mio lavoro, della portata delle mie responsabilità. In queste lunghe settimane ho scelto che, al mio posto, parlassero gli atti per dimostrare, come spero ancora accadrà, che io ho agito per risolvere problemi ereditati. Basta guardare gli atti richiesti dal ministero della Salute nell’ambito di una ispezione ancora in corso per verificare che quando a luglio, per la prima volta, mi sono state rapportate le criticità di refertazione, ho adottato tutte le misure a mia disposizione, garantendo nel tempo previsto una refertazione entro 20 giorni al mese di febbraio. Ho anche tempestivamente avvisato l’assessorato regionale della salute, ricevendo silenzi e nessun aiuto fintantoché la vicenda non ha assunto rilevanza mediatica. Di questa vicenda resta intatta l’amarezza per la tutela delle persone, per i pazienti. Alla loro sofferenza, in una provincia difficile sotto il profilo della organizzazione sanitaria e travolta da scandali giudiziari, ho cercato di dare in questi primi mesi di lavoro una iniziale risposta con il costante supporto di tutto il personale aziendale. So di aver agito con coscienza, onestà e impegno. Il resto toccherà accertarlo in tutte le competenti sedi giudiziarie, alle quali valuterò di rivolgermi senza spirito di rivalsa, con l’obiettivo unico di fare emergere la verità”.
teleacras angelo ruoppolo