Rallegrati Agrigento!
di Paolo Cilona
Gli errori che si sono commessi, anche se grandi, non intaccano la tua storia, la tua bellezza, i tuoi monumenti. Seppur nella diversità delle scelte e dei comportamenti fin qui espressi dalla Fondazione non si escludono tuttavìa i danni subiti dalla città. L’atteggiamento degli amministratori, troppo spesso negativo, si muove ancora tra dissidi, dimissioni e rancori. Il primo trimestre del 2025 ha registrato ristoranti semivuoti, tassisti delusi, boutique semi deserte, gli albergatori, le B&B, le case vacanza segnano il passo. L’evento di Agrigento capitale della cultura 2025 si stà rivelando un boomerang nel comparto del commercio, del turismo e dell’ospitalita’ con un calo del giro d’affari del 20 percento rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Più che di boom, dunque, al momento, sul fronte delle opportunita’ di crescita per la città e delle alte aspettative rispetto a questo importante evento, si dovrebbe parlare di flop. Eppure di già si sono bruciati diversi milioni. I nomi dei responsabili sono sulla bocca di tutti. In primis l’Amministrazione comunale, seguita dalla presidenza della Regione e dai componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione che somigliano ai giurati di “Testimone d’accusa” o peggio al Gran Consiglio riunito nella notte del “25 luglio”.. Al momento i tanti auspici di vedere giungere nella nostra città i famigerati due milioni di visitatori e’ purtroppo solo una chimera. O forse meglio così per evitare l’overturism, altra patata bollente che non avremmo potuto fronteggiare.Allora occorre liberarsi da tutto ciò che intristisce e appesantisce la vita della città di Agrigento. Non senza però chiedersi chi porterà avanti i 44 progetti sui prìncipi di Empedocle, acqua, aria, terra e fuoco, insieme a tutte le iniziative del programma di Agrigento 2025 stante che il suo ideatore, Roberto Albergoni, ha rassegnato le dimissioni da direttore generale della Fondazione. La domanda che molti agrigentini si chiedono ora e’ quella se il successivo direttore e il dirigente amministrativo saranno individuati dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione o se come e’ stato fatto per la Cucinotta, dal presidente della Regione Schifani. Comunque c’è una costante in questa incertezza. Una costante che si chiama “invasione di campo”. (foto di Michele Lorgio)