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Comune Agrigento, condannato Di Giovanni

Lo scorso 18 dicembre il pubblico ministero di Palermo, Giulia Falchi, a conclusione della requisitoria ha invocato la condanna a 5 anni di reclusione a carico di Gaetano Di Giovanni, 60 anni, di Raffadali, l’ex capo di gabinetto del sindaco di Agrigento ed ex comandante della Polizia municipale arrestato un anno addietro, il 9 aprile del 2024, per corruzione dalla Procura di Catania, sotto processo in abbreviato. Ebbene adesso, a conclusione del giudizio abbreviato, il giudice per le udienze preliminari, Paolo Magro, gli ha inflitto 4 anni e 8 mesi di carcere. Di Giovanni, attualmente ristretto ai domiciliari, è imputato di avere favorito l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare per anziani non autosufficienti (per un importo totale complessivo di 204.051 euro) alla società Medea, e l’affidamento dei servizi socio-assistenziali nei Comuni di Santa Elisabetta e di Agrigento (per un importo complessivo di 89.355 euro) alla cooperativa di Partinico, Nido d’argento, ricevendo dai rappresentanti della società, in almeno tre tranches, la somma complessiva di 7.500 euro. Il giudice ha inoltre disposto a carico dell’imputato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’incapacità a contrarre in perpetuo con la pubblica amministrazione. Poi le sanzioni accessorie della risoluzione del rapporto di lavoro e della confisca definitiva del profitto. E poi un risarcimento di 5.000 euro a favore del Comune di Santa Elisabetta.