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ROMA CAPUT MUNDI ANCHE DEL 25 APRILE

di Paolo Cilona

A Roma sono stati in tanti a festeggiare il 25 aprile. Quest’ anno il raduno è svolto al grande parco a ridosso della Basilica di San Paolo fuori le mura. Seppure in tono minore centinaia di romani hanno sostato al piazzale della Piramide in ricordo delle vittime del nazifascismo. Un pensiero di gratitudine e di riconoscenza profonda per coloro che dopo l’8 settembre rifiutarono di combattere o di lavorare per l’esercito tedesco e per coloro che in tanti hanno combattuto sacrificando la propria vita per la liberazione. Uomini e donne che a testa alta hanno donato la vita per la nostra libertà. Contro la dittatura si levarono le coscienze limpide del nostro Paese. Scriveva Piero Calamandrei:”Se volete andare nei luoghi dove è nata la nostra Repubblica venite dove caddero i nostri giovani. Ovunque è morto un italiano per riscattare la dignità e la libertà”. Quei morti ancora oggi dicono che bisogna difendere la libertà conquistata col sangue. Contadini, operai, studenti, militari, religiosi ebbero la forza di costituire il grande movimento della resistenza. Tra loro vi erano, comunisti, socialisti, democristiani, liberali, azionisti, cattolici, anche monarchici, che si sacrificarono per cacciare dal nostro Paese il nazifascismo. Come non ricordare gli eccidi di intere popolazioni per mano fascista e nazista : Marzabotto, Cefalonia, Sant’Anna di Stazzema, Fosse Ardeatine, Borgosesia, e tanti altri luoghi dell’İtalia.  Non bisogna dimenticare il sacrificio di tanti Carabinieri come l’agrigentino Calogero Graceffo, fucilati dai fascisti. E qui vengono le parole del maggiore dei Carabinieri Pasquale Infelisi prima di èssere fucilato a Macerata:”Non si può aderire a una Repubblica come quella di Salò, illegale da un punto di vista Costituzionale e per di più alleata a uno straniero tiranno. L’ Arma in tutta la sua gloriosa storia ha difeso la libertà.Purtroppo ancora òggi vi sono forze politiche ombrose  che mettono in discussione il valore della Resistenza e della liberazione del Paese dal fascismo. A loro va ricordato che l’unità nazionale e la stessa democrazia sono beni preziosi conquistati dai partigiani.

Nelle foto:

—Nelle prime ore a Porta San Paolo.

—Una corona di fiori posta sul luogo dell’eccidio fascista.

—In questo luogo una lapide ricorda le donne uccise dal nazifascismo