Solidarietà a don Mario Sorce
SOLIDARIETÀ A DON MARIO SORCE E AD ALFONSO BUSCEMI (segretario generale della CGIL di Agrigento)
A conclusione della partecipatissima manifestazione per l’acqua (che io ricordi, la più numerosa ed importante che si sia svolta in citta) tenutasi ad Agrigento lo scorso 2 agosto, una delegazione degli organizzatori, come da richiesta avanzata in precedenza, avrebbe dovuto incontrare il prefetto di Agrigento per consegnargli un documento con le richieste del movimento.
In un primo tempo, il prefetto ha accettato l’incontro mettendo, però, il veto sulla presenza del segretario generale della CGIL Alfonso Buscemi, adducendo come motivo un non meglio precisato diverbio del segretario della CGIL con un agente di polizia.
Di fronte al rifiuto del movimento di accettare l’inammissibile discriminazione, a manifestazione sciolta, il prefetto è tornato sui suoi passi accettando di incontrare la delegazione nella sua interezza, quando già alcuni si erano allontanati.
L’incontro, allora, si è svolto tra don Mario Sorce, in rappresentanza dei manifestanti, e il prefetto, che lo ha accolto, attorniato da giornalisti delle testate locali, in modo non proprio cordiale, rivolgendogli le pesanti accuse di aver rilasciato dichiarazioni che avrebbero aizzato, a suo dire, la folla contro le istituzioni.
Dispiace molto constare come il prefetto, persona equilibrata, si sia reso protagonista di due infortuni sgradevoli.
Una prima volta pensando di spaccare il movimento, cercando di escludere dalla delegazione il rappresentante del sindacato più grande, l’organizzazione che nella storia di lotte per la difesa dei più deboli ha il suo fondamento.
Una seconda volta attaccando inopportunamente don Mario.
Il prefetto dovrebbe riconoscere che se l’esasperazione delle persone, a volte senza rifornimento di acqua per più di un mese, è stata tenuta sotto controllo, il merito principale sta proprio nel senso di responsabilità delle organizzazioni che hanno partecipato alla creazione del movimento per l’acqua: hanno saputo indirizzare la protesta nei canali della partecipazione democratica, pacifica e rispettosa delle istituzioni.
Ciò forse non sarebbe successo, e le conseguenze avrebbero potuto essere problematiche per l’ordine pubblico, se lo spontaneismo anarchico della folla avesse preso il sopravvento.
Pertanto, massima solidarietà e rispetto a don Mario Sorce e ad Alfonso Buscemi, nonché apprezzamento per l’attività svolta.