L’acqua del fiume Verdura non più a mare
L’assessore regionale all’Agricoltura, Barbagallo, traccia un consuntivo delle opere in corso e delle preventivate per intercettare l’acqua del fiume Verdura prima del mare.
Si avvierebbe a soluzione il paradosso della dispersione in mare delle acque del fiume Verdura nel Riberese quando invece sarebbero utili e vitali per l’agricoltura del comprensorio, stremata dalla siccità e dalla crisi idrica, con gli agricoltori e gli amministratori comunali costretti a mobilitarsi e a supplicare le irrigazioni di soccorso, come avvenuto più volte in estate. L’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Barbagallo, ha appena tracciato un consuntivo degli interventi in corso o progettati. Nel dettaglio: sono stati stanziati 300.000 euro per il sollevamento delle acque fino alla diga Castello, con circa 150 litri al secondo. I lavori inizieranno a giorni e saranno conclusi entro tre mesi. Poi è stata finanziata la progettazione per allestire una stazione di pompaggio a Poggio Diana, per un costo di 15 milioni di euro, che sarà completata entro 2 anni e consentirà di recuperare integralmente la capienza della diga Castello. E poi con un accordo con Enel sarà possibile trasferire l’acqua, quando la capienza lo consentirà, dalla diga Gammauta alla diga Castello. E poi terminerà a metà novembre l’intervento in corso sulla traversa di Favara di Burgio, che consentirà di accumulare 100.000 metri cubi di acqua”. Il commissario per l’emergenza in Agricoltura, Dario Cartabellotta, commenta: “Lavoriamo per garantire che nessuna risorsa sia sprecata. Gli interventi già finanziati dimostrano l’impegno della Regione nell’affrontare la siccità che danneggia il settore agricolo. Il recupero delle acque fluviali e la riattivazione delle infrastrutture esistenti sono prioritari e gli sforzi si concentrano sull’attivazione dell’impianto di Poggio Diana e sulla bretella di collegamento dalla diga Gammauta. Ogni intervento mira a garantire la disponibilità d’acqua nel breve e medio termine, salvaguardando le produzioni agricole e sostenendo l’economia del territorio”.
teleacras angelo ruoppolo