Agrigento: viadotto Morandi, Torrente Re e via Crispi
Prima l’Amministrazione comunale e poi, più di recente, la Cgil hanno invocato lumi sullo stato dell’arte dei lavori lungo il viadotto “Morandi” tra Agrigento e Porto Empedocle. Adesso l’Anas ha illuminato sia il Comune di Agrigento che il sindacato rosso precisando che i lavori saranno conclusi entro il 31 dicembre del 2025 e che vi sono dei ritardi perché è stato riscontrato un degrado maggiore di quello preventivato, “alla faccia” di Claudio Lombardo di MareAmico all’epoca tanto vituperato quando denunciò l’instabilità del ponte e tanto che l’Anas minacciò di denunciarlo per procurato allarme. E poi perché vi sono stati dei dissidi contrattuali tra la stazione appaltante e l’impresa a lavoro. E’ stato già ultimato il consolidamento delle pile della parte di viadotto Akragas I, di 1.365 metri, e della parte di viadotto Akragas II, di 852 metri. Si tratta di 102 pile binate. Poi le opere di ripristino impalcati, rinforzo pulvino e sostituzione barriere di sicurezza del viadotto Akragas I sono state affidate all’impresa il 13 aprile del 2021. Ed è stato scoperto un maggiore stato di degrado dei pulvini. E’ stata quindi necessaria una perizia di variante. Nel frattempo però è stata avviata la risoluzione del contratto all’impresa per gravi inadempienze. Le stesse opere per l’Akragas II sono state affidate con altro appalto il 7 giugno del 2022. Si lavora mantenendo transitabile una corsia del viadotto a doppio senso di marcia. Anche in tal caso i pulvini sono emersi più deteriorati di quanto preventivato. Dunque un’altra perizia di variante. Conclusione lavori: secondo semestre del 2025. E l’Anas coglie l’occasione per tracciare lo stato di avanzamento dei lavori lungo il viadotto Re, a Porto Empedocle. E spiega che i ritardi sono stati causati dall’avere obbedito alla preghiera del prefetto di Agrigento, Filippo Romano, di sospendere parzialmente i lavori durante la stagione estiva, dal 15 giugno al 15 settembre, per non intasare l’intenso traffico vacanziero. Inoltre, al momento, su proposta dell’impresa impegnata nei lavori si valuta l’ipotesi di sollevamento dell’impalcato differentemente dal progetto. E ciò al fine di evitare il necessario sgombero delle abitazioni sottostanti durante le relative operazioni. E a proposito di strade, ad Agrigento le imprese che eseguono lavori pubblici o privati sulle strade, con autorizzazione e vigilanza del Comune, continuano a sfasciarle consapevoli dell’impunità. Si tratta di violazioni contrattuali con responsabilità civile, perché incombe l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, compreso nei costi. Segnaliamo, tra i tanti segnalabili e segnalati, l’ultimo caso, in via Crispi, dove un’impresa, al momento ignota in attesa che gli organi preposti e pagati dai contribuenti la scovino, ha sfasciato la strada al semaforo innanzi l’Hotel della Valle e alla Chiesa, e poi poco più giù innanzi al supermercato R7. Spiace che debba essere sempre la stampa a denunciare lo scasso del suolo pubblico, peraltro in zone densamente trafficate, dove ogni giorno transitano gli organi preposti ai controlli e pagati dai contribuenti che gli garantiscono lo stipendio fisso al 27.
teleacras angelo ruoppolo