IL CONFLITTO TRA I POTERI DELLO STATO IN DISCUSSIONE AD AGRIGENTO IL 14 NOVEMBRE
Giovedì 14 novembre alle ore 16,30 presso il Museo archeologico “Pietro Griffo” Sala Fazello avrà luogo una interessante tavola rotonda con al centro il tema “Questione giustizia oggi”. Tema di grande attualità che vede accentuarsi il conflitto tra i poteri dello Stato. Da una parte noti esponenti della politica e dall’altra la magistratura. Ad intervenire al dibattito sono magistrati, avvocati, deputati, docenti, studiosi ed operatori del diritto. La Lega, in modo poco rispettoso, affronta di petto i magistrati di Palermo per avere rinviato a giudizio il loro segretario in ordine al sequestro di una nave con a bordo degli emigranti, giustificando il suo operato politico istituzionale come difensore dei confini del Paese. Proteste infuocate contro i giudici palermitani definiti comunisti. Uno scontro anche nei riguardi dei magistrati interessati al caso degli immigrati in Albania e dei magistrati di Bologna responsabili di avere rinviato alla Corte europea il decreto sui “Paesi sicuri”. A fronte dello scontro aperto e duro tra i poteri dello Stato, il presidente Mattarella ha invitato ad abbassare i toni ed avviare il confronto tra le parti. L’articolo 101 della Costituzione stabilisce che i giudici sono soggetti soltanto alla legge non solo a garanzia della loro indipendenza ma anche a tutela del principio di legalità. Tuttavia di recente la Consulta ha sottolineato che il giudice non può rivendicare uno “status di assoluta irresponsabilità”. İnsomma spetta ai magistrati l’obbligo di perseguire i reati e di decidere ma nel rispetto delle regole dello Stato di diritto (anche di quelle che proteggono i diritti fondamentali dell’individuo). İ magistrati sono persone che esistono al di là delle sentenze. İn verità negli ultimi tempi i magistrati sono sotto tiro da parte di talune forze di governo che mal sopportano certe decisioni. Da qui la difesa dell’Anm che ha indetto un ‘assemblea straordinaria per “testimoniare il clima di inquietudine per questo modo di fare della politica, che priva di serenità il lavoro dei magistrati: non si può far nulla che si è etichettati come ha affermato il presidente Giuseppe Santalucia come magistrati politicizzati. Al di là delle valutazioni e delle ipotetiche azioni di tanto attivismo da parte della maggioranza di governo si appalesa il tentativo di mettere in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Sia chiaro che qualsiasi proposta sperimentale va indirizzata al recupero della terzietà del giudice e non quella di subordinare i giudici al potere esecutivo. İnfine va detto che i tre gradi di giudizio sono sempre a tutela del cittadino sotto processo. Altro argomento che sarà dibattuto sarà il ricorso alla prescrizione. İnterverranno alla tavola rotonda gli avvocati Diego Guadagnino, Giovanni Tese’, Antonino Scaduto, lo scrittore Enzo Di Natali, il presidente emerito della Corte d’appello di Caltanissetta, Salvatore Cardinale, la deputata Ida Carmina. Coordina i lavori l’avvocato Enrico Quattrocchi.