Ecco il perchè del no alla confisca dei beni di Marco Campione
Sono state depositate le motivazioni per le quali i giudici della prima sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, presieduta da Gabriella Di Marco, hanno rigettato la richiesta della Procura di confiscare le aziende e i beni dell’imprenditore agrigentino Marco Campione, già presidente di Girgenti Acque, assistito dall’avvocato Lillo Fiorello. I giudici tra l’altro scrivono: “Le conclusioni del perito inducono a escludere che si tratti di impresa illecita. La componente illecita non ha inciso quale fattore di alterazione dell’intera redditività. Non è emerso che due società di Campione abbiano avuto la possibilità di espandersi grazie a un’attività illecita come si evince dall’analisi del fatturato. L’incidenza in termini di incremento del fatturato non è mai elevatissima e registra valori in aumento solo per poche annualità. La pericolosità sociale dell’imprenditore non è attuale. Non sono stati introdotti nuovi elementi di rilievo rispetto a una precedente analoga richiesta bocciata dal tribunale di Agrigento. L’accusa non ha provato motivi nuovi”.