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La verità contraffatta nella terra di Pirandello 

di Mario Gaziano

E’ ben strano come nessuna voce di intellettuali, poeti o giornalisti di varia derivazione ( a eccezione di Diego Romeo e Paolo Cilona) non abbiano stigmatizzato la falsa verità del concerto de I Volo registrato in agosto con pubblico in abiti invernali e proposto,poi,come concerto di Nalale 2024 per rappresentare la classicità akragantina. Tradendo il principio di verità esaltato come canone assoluto del vivere sociale ed etico,  sempre. Salvatore Quasimodo,che visse a lungo in terra di Agrigento (celebre la sua poesia “Strada di Agrigentum”), firmò nella seconda  parte degli anni ’50 –  sulle riviste ORE e TEMPO – la rubrica dal titolo IL FALSO E IL VERO VERDE assioma intellettuale per esaltare la superiorità assoluta e irrinunciabile del VERO ,naturalmente, quando si pretende di farlo passare il  FALSO per VERO. Siamo Capitale della cultura solo per il 2025.Ma non è poco.   Pirandello scrisse la novella LA VERITA’ in cui un modesto povero contadino dà una clamorosa lezione sulla affermazione della vera VERITA’ ad una media ed alta borghesia ,vanitosa, che quella VERITA’ offuscava in onore del PETTEGOLEZZO SOCIALE. Si pensi poi alla ossessione della ricerca della verità “a propria misura” nel pirandelliano “Così è, se vi pare”. E ancora SCIASCIA per cui la VERITA’ era una religione,una fede. Nella mancanza assoluta del rispetto della eccelsa essenza  della dimensione culturale e letteraria della terra di Agrigento, dei suoi grandi Maestri, si finisce per cambiare,  con una azione a dir poco “scellerata” la profonda anima identitaria della nostra storia culturale e intellettuale contraddicendo in un colpo solo Pirandello, Sciascia e Quasimodo.