Richieste “mediche” negate al boss Giuseppe Falsone
All’ex capo provincia di Cosa Nostra agrigentina, il campobellese Giuseppe Falsone, 55 anni, detenuto all’ergastolo, e appena condannato ad altri 22 anni di reclusione nell’ambito dell’inchiesta “Xydi”, l’Amministrazione penitenziaria prima, poi il Tribunale di Sorveglianza e adesso anche la Cassazione, hanno negato la richiesta di potere acquistare delle sommità fiorite di timo e di ottenere il foglietto illustrativo di una medicina già assunta. Nel provvedimento di diniego si legge: “Non sussiste un diritto soggettivo del detenuto all’acquisto di sommità di timo per curarsi. Quella invece del foglietto illustrativo è una pretesa ininfluente poiché risulta difficile pensare che il detenuto non conosca gli effetti di un farmaco che per lungo ha preteso gli fosse consegnato e che, in ogni caso, gli deve essere prescritto con indicazione delle modalità di assunzione”.