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Secondo me c’è qualcuno che non sa niente 

di Mario Gaziano

  Fuori di polemica: Sicuramente c’è qualcuno che non sa niente della identità propria della nostra città Agrigento.Della profonda identità di una terra, di uno spirito, di un sentimento,di una cultura  che  dalla nostra terra nascono si sviluppano e si affermano nel mondo.

Eppure chi sa niente o poco più di niente   è messo lì a decidere, programmare, spendere. Tre precise assenze di una enormità da torre di Babele. Per la confusione, per la supponenza, per la incompetenza. Come è possibile l’assenza della “Sagra del Signore della nave” di Pirandello. L’esempio più lampante ,la prova più esaltante, della infinita dimensione della girgenità di Pirandello: una insuperabile drammaturgia legata alle tradizioni, all’anima  popolare, alla vera unica identità della terra di Agrigento. E in quella opera trionfante Pirandello supera la composizione del testo con didascalie inondanti, dettagliate, sovrabbondanti,    per delineare, nei dettagli più particolareggiati , nelle minuzie rappresentative, nelle pieghe delle anime e dei caratteri tutto l’attaccamento al modo di essere e di vivere Girgenti-Agrigento con un amore infuocato (come nel suo nome). Propria dell’identità agrigentina. Per parafrasare Pirandello “…porto la Sicilia nel cuore…ne respiro il ritmo, il sentimento, la intensità…”).

Assente la grandiosità del più grande storico di Agrigento, Giuseppe Picone che presenta con profondità: storia, vicende, sentimenti di secoli di storia agrigentina. Tra cronaca e usi e costumi di fortissima, insuperabile  identità. Assente Michele Lizzi, uno dei grandi maestri della musica contemporanea a cui studiosi e università nazionali e internazionali dedicano convegni e  conferenze di valore inestimabile.

E poi ancora la classicità akragantina, il barocco, il liberty, la cultura araba e la profonda religiosità votiva per San Gerlando.  Ma  quale città si vuole presentare? E quale cultura?

Certo la Sagra del Mandorlo, San Calò, il Carnevale di Sciacca hanno il loro inestimabile valore, ma non sono esclusivi della identità territoriale agrigentina.  Ma di Feste  del folklore l’Italia si imbeve in tutte le regioni. Di Carnevali è zeppa la Sicilia, è stracolma l’Italia.

San Calò e venerato in almeno sei province siciliane, dalla provincia di Messina a quella di Palermo (solo  da noi:  Agrigento, Naro, Porto Empedocle, Canicattì e altri, tanti altri paesi…)Sopravvive e si determina così una identità tutta agrigentina? Possibile sommergerla. Confermo: c ‘è qualcuno che sa niente o poco di più. O si pensa che con le canzonette dei pur bravissimi Volo abbiamo sistemato tutto?
Così, ripeto ancora una volta, non va bene. Non va proprio bene!