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Sicilia, elezioni Provinciali ancora a rischio

Ricorso al Tar contro le elezioni Provinciali in Sicilia di secondo livello. Sollevata la questione di legittimità costituzionale. Invocata la sospensione.

Fulmine a ciel sereno sulle elezioni Provinciali di secondo livello il 27 aprile: dalla provincia di Ragusa è stato scagliato un ricorso al Tar. Il presidente del consiglio comunale di Ispica, Giambattista Genovese, tramite il costituzionalista catanese Agatino Cariola, invoca ai giudici amministrativi la sospensione del voto, come primo atto. Tale ricorso solleva la questione di legittimità costituzionale della normativa di riferimento. In particolare, e tra l’altro, sarebbe incostituzionale che a votare siano solo i sindaci e i consiglieri comunali e non i cittadini, perché ciò viola i principi costituzionali della sovranità popolare, dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, e delle pari opportunità nell’accedere alle cariche elettive. Poi si punta il dito contro l’automatismo secondo cui il sindaco di Palermo, Catania e Messina, ovvero le tre città metropolitane, è, in quanto tale, automaticamente presidente della Provincia, cumulando più mandati politici scavalcando le urne. E si ricorre contro il cosiddetto voto “ponderato”, ossia un peso diverso che è attribuito a sindaci e consiglieri votanti in base al numero degli abitanti del Comune di appartenenza, pregiudicando così i Comuni con meno residenti a vantaggio dei Comuni con maggiore popolazione.

Giambattista Genovese

Genovese è un ex collaboratore della senatrice di Forza Italia Daniela Ternullo, e si presenta come un indipendente di area centrodestra. E spiega: “La mia è stata una scelta di cuore. Queste elezioni sono incostituzionali. Bisogna ridare il voto ai cittadini, gli unici che possono legittimare i politici. Ho sperato fino alla fine che si potessero celebrare delle elezioni in piena regola ma alla fine non è stato così, per questo ho deciso di presentare ricorso”. Poi, a fronte del suo collocamento politico nella maggioranza, Giambattista Genovese sottolinea: “Il fatto che io appartenga a quella parte politica non significa che debba essere d’accordo con tutto quello che viene deciso. I miei voti li raccolgo uno per uno, non accetto che si venga eletti senza passare dal consenso della gente. Nel centrodestra sono in tanti a pensarla come me ma nessuno parla. In questa storia sono pronto ad andare fino in fondo nei vari gradi della giustizia amministrativa.”

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