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“Hesperia”: 7 condanne

Emesse sette condanne in ordinario nel feudo trapanese di Matteo Messina Denaro. Altri 25 imputati già condannati in abbreviato per complessivi 220 anni di carcere.

Lo scorso 14 dicembre il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Palermo, Ermelinda Marfia, già in servizio al Tribunale di Agrigento, ha condannato 25 imputati giudicati in abbreviato nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Hesperia”. Sono stati inflitti complessivamente 220 anni di carcere. Adesso altre 7 condanne sono state sentenziate dal Tribunale di Marsala al processo ordinario ad altrettanti imputati coinvolti nel blitz dei Carabinieri il 6 settembre del 2022, compresi alcuni presunti affiliati a Cosa Nostra trapanese e fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro, di Marsala, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Paceco e Partinico. Il verdetto più severo, 7 anni di carcere, è a carico di Stefano Putaggio, 51 anni, di Marsala, agente immobiliare, imputato di estorsione, con aggravante del metodo mafioso, ad un imprenditore aggiudicatario, per circa 400 mila euro, di un immobile ad un’asta giudiziaria. Poi 6 anni a Vito De Vita, 46 anni, imputato della cessione di una partita di droga. Poi 5 anni ciascuno a Riccardo Di Girolamo, 45 anni, e a Filippo Aiello, 77 anni, e 3 anni e 6 mesi a Lorenzo Catarinicchia, 43 anni, tutti di Marsala. E poi 1 anno e 3 mesi ciascuno (pena sospesa) a Nicolò e Bartolomeo Macaddino, di 63 e 59 anni, imprenditori nel settore ittico, di Mazara del Vallo. Per Aiello la contestazione di concorso esterno in associazione mafiosa è stata derubricata in favoreggiamento. Per Di Girolamo e Catarinicchia il Tribunale ha escluso l’aggravante del metodo mafioso. Per i due Macaddino l’imputazione di estorsione aggravata dal metodo mafioso è stata derubricata in esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

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