L’erosione a San Leone: cause e rimedi secondo MareAmico
Ad Agrigento a San Leone per diversi anni la spiaggia del Viale delle Dune è stata progressivamente aggredita dall’erosione costiera. Secondo l’associazione ambientalista “MareAmico”, le cause principali del fenomeno erosivo sono da ricercare nella scelta dissennata negli anni ‘60 di costruire una strada sulle imponenti dune sabbiose, invece di costruirla a monte. E anche la costruzione del lungomare e l’ampliamento del porticciolo turistico hanno causato la modifica delle correnti e rubato milioni di metri cubi al mare. Il coordinatore di “MareAmico”, Claudio Lombardo, prosegue: “Gli effetti erosivi al Viale delle Dune iniziano a manifestarsi già negli anni ‘70. Negli anni ‘80 sono state realizzate 10 barriere frangiflutti parallele alla costa. Purtroppo alla fine di queste barriere è stato costruito un pennello perpendicolare alla costa (la cosiddetta rampa di accesso, da rimuovere all’ultimazione dei lavori) che ha accelerato il processo erosivo nelle spiagge verso est, poiché provoca un eccessivo accumulo di sabbia ed impedisce la libera circolazione delle acque. Negli ultimi anni, invece di studiare il fenomeno e le correnti, hanno provato ad inseguire l’erosione scaricando tardivamente e inutilmente tonnellate di pietre a riva, per difendere la pista ciclabile e la strada. Se non si affronta in modo razionale la situazione, presto spariranno tutta la spiaggia delle dune e il boschetto, e poi sarà aggredita pure la strada. Cosa fare? Bisogna gradualmente smontare il pennello perpendicolare alla costa, studiare le correnti e montare le barriere soffolte, ovvero sotto la superficie del mare, al largo della costa (un’operazione simile è stata realizzata a Realmonte di fronte al Madison e al lido Rossello nel 2012, di fatto salvando queste spiagge). Un’ultima riflessione: questo genere di lavori non possono essere né progettati né finanziati ad Agrigento. L’Amministrazione comunale ha il dovere di chiedere immediati interventi a Palermo e a Roma, prima che sia troppo tardi”. VIDEO